In trappola è la prima avventura testuale di Davide Conte, il gioco è liberamente ispirato a Trapped di Patrick Majewski, un'avventura punta e clicca creata in flash di pochissime pretese. La versione testuale è migliore del gioco ispiratore, ma non offre spunti interessanti.
Si parte chiusi ed intrappolati in un bagno, vittime di una classicissima, quanto opportuna, amnesia.
Quante volte avete letto queste righe in un'avventura testuale? Probabilmente troppe, e quando si decide di seguire questo filone è necessario che l'autore si impegni molto per non cadere nel banale e nella poca originalità.Dove sono? Perché sono qui? Non riesco a ricordare...
L'avventura vi vedrà impegnati a cercare di fuggire da questa casa in cui siete intrappolati, per di più occupata da uomini incappucciati la cui unica preoccupazione sarà quella di piantarvi piombo in corpo. Una mossa falsa basterà a farvi morire, e morirete... morirete... e morirete decine di volte... senza preavviso... ogni qualvolta cercherete di fuggire senza seguire la giusta sequenza di comandi. Per fortuna esiste il comando "UNDO".
Il gioco si risolve in un'attenta ricerca degli oggetti, spesso nascosti nelle descrizioni, e nel loro utilizzo per trovare altri oggetti o per aprire le porte che sbarrano la fuga. Non vi è alcuna trama che si dipani, solo un incipit ed un finale, nel mezzo si è impegnati a cercare ed usare oggetti nel modo e nel momento opportuno.
Le interazioni con gli altri personaggi sono scarne, e se fossero migliorate il gioco ne trarrebbe molto giovamento.
Ciò che delude però sono le continue morti improvvise che mancano nella creazione di quel senso di angoscia che dovrebbe permeare un'avventura in cui si rimane intrappolati alla mercé di uomini armati e con pochi scrupoli nel farvi fuori. Alla fine si affrontano le mosse con leggerezza, tanta sarà l'abitudine a crepare.
Seguendo il classico filone del genere "amnesia", troverete indizi (pochi) su chi potreste essere, ed alla fine arriverete alla rivelazione. Banalmente improvvisa, piacevolmente sorprendente, e non priva di contraddizioni con quanto incontrato ed affrontato precedentemente. Probabilmente il finale è stato modificato in corso d'opera, senza un'attenta revisione del testo già creato.
La scrittura del gioco è scorrevole, un po' troppo scarna e piatta, ma piacevole. L'implementazione non è malvagia, ma non mancano imperfezioni, incongruenze e qualche bug, fortunatamente non irreversibile. La programmazione è in I6, e si percepisce che l'autore ha speso tempo ed impegno per impararlo.
Il gioco si lascia giocare, è abbastanza impegnativo, ma non troppo difficile. Un avventuriero medio dovrebbe metterci una mezz'oretta al massimo, spesa nella maggior parte dei casi in tentavi andati a vuoto. Il gioco non da suggerimenti sulla soluzione degli enigmi, ed è un peccato visto che probabilmente scoraggerà i novizi, ovvero coloro che magari apprezzano di più un gioco di vecchia scuola come questo.
In conclusione, per essere un'opera prima, non è un gioco "malvagissimo", ma va affrontato senza aspettative.
Il gioco è reperibile sul sito di old games italia.
Nessun commento:
Posta un commento