12 dicembre 2011

Il Soggetto di un'avventura


Nell'articolo di Emily Short dedicato ai metodi di come passare da un'Idea alla realizzazione di un'avventura si citavano tra i documenti che è utile predisporre, prima di passare alla programmazione, il soggetto e la sceneggiatura.

Sono argomenti che possono essere approfonditi largamente su internet (vi sono un'infinità di siti che trattano l'argomento provate a fare una ricerca con google (come scrivere un soggetto o una sceneggiatura), e sebbene nella maggior parte dei casi le guide si riferiscano a lavori teatrali, cinematografici e televisivi, i concetti base di metodo sono estendibili con opportuni accorgimenti a qualsiasi tipo di medium, compresi i videogame.

Una volta scritte su un tovagliolo da bar / sul retro di un pacchetto di sigarette / su una banconota da cinque euro / sul vostro blocco notes preferito che vi portate sempre appresso perché siete previdenti le vostre idee per un racconto interattivo, il passo successivo dovrebbe essere quello di scrivere un breve "soggetto".

Cos'è un soggetto?

Il soggetto non è altro che un breve racconto che "racconta" appunto l'idea narrativa che ne è alla base. Il soggetto è molto importante perché serve a chiarire le idee all'autore che deve decidere se l'idea gli piace e se merita di essere realizzata.

Il soggetto deve avere caratteristiche ben precise:
- Deve avere un buon contenuto; contenere cioè una storia che merita di essere raccontata. Questa è la caratteristica più importante, naturalmente.
- Non deve essere prolisso, ma concentrarsi sugli avvenimenti importanti e che catturano l'attenzione nella storia.
- Deve sviluppare tutto il contenuto dell'idea, senza lasciare lati oscuri o poco chiari.

In breve il soggetto deve essere un piccolo racconto ben compiuto contenuto in una o due pagine. Un consiglio: non innamoratevi troppo del soggetto della vostra storia, alla fine il gioco sarà assai diverso da esso.

Ma come si fa a trasformare un'idea grezza in una storia che partendo da un prologo si sviluppi in una trama fino al suo epilogo?! Ovvero come scrivere una storia che abbia un "capo e una coda"?

Tutti noi ne abbiamo un'idea quanto meno vaga: quando andiamo al cinema ci accorgiamo subito se un film è confuso o meno, se un giallo è ben congeniato o invece è improbabile e così via. Ma quando ci si siede a tavolino per definire in modo preciso come si può dar corpo ad una storia dalla struttura ben delineata in termini di narrazione ci accorgiamo che le cose non sono così semplici.

In molti hanno provato a definire degli schemi narrativi "standard". Aristotele trovò che le situazioni tragiche possono essere ridotte a 25 (più le loro variazioni), Volkov ha sostenuto che il racconto di fantasia può avere solo 15 temi ("L'innocente perseguitato", "La caccia al tesoro", "Il protagonista sciocco", etc.), Van Dine ha stilato uno schema di venti regole per la stesura di racconti polizieschi. In realtà, è molto difficile trovare schemi fissi per la stesura di una storia (anche se ve ne sono molti, pensate alla serie di 007 che segue sempre lo stesso canovaccio e gli stessi clischè), ma quello che cerchiamo qui, se possibile, è uno schema flessibile da seguire che possa aiutare a non perdere la storia che si dipana e si sviluppa nelle nostre meningi.

Ogni racconto è costituito da una serie di "scene" nelle quali il protagonista è chiamato a risolvere un problema, di qualsiasi natura e genere, seguendo linee d'azione atte allo scopo e consone alla propria caratterizzazione. Tale 'ricerca' andrà avanti fino a quando, passando per interruzioni o accelerazioni, non giungerà alla soluzione del problema.

Un racconto tipo può essere schematizzato in modo essenziale in questo modo [cit. Thornley]:

PROLOGO (scene iniziali)
- protagonista e sue caratteristiche
- personaggi di contorno, coprotagonisti e antagonisti
- problema
- soluzione più probabile o appariscente
- contrasti a tale soluzione

CORPO (scene centrali)
- interferenza
- altre soluzioni
- altre interferenze
-soluzione definitiva

EPILOGO (scene finali)
- risultato azione definitiva
- risposte a tutti gli interrogativi non risolti

E' solo uno schema, ed in quanto tale soggetto ad adattamenti particolari a secondo dell'occasione, ma è utile a vedere se lo sviluppo della trama della nostra storia è consistente o troppo piatta e scontata.

Il soggetto, è bene ricordare, è breve (una pagina o poco più) poco dettagliato e riporta solo gli avvenimenti salienti della nostra storia. Ma scriverlo ci aiuterà senz'altro a sviluppare le nostre idee, ed a vedere dove ci conducono. Un utile esercizio, alla scrittura di un soggetto, è quello di prendere un racconto, un fumetto, un film, o la vostra avventura testuale preferita, e cercare di suddividerne le scene come sopra detto. Vi aiuterà a schematizzare il racconto ed ad individuare i passaggi chiave della storia, identificando quelli che vi sono piaciuti di più, ovvero quelli che derivavano dalle idee migliori.

Marco Falcinelli

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